Pubblicità

Intervento Chirurgico Enteryx

La nuova tecnica consiste in un nuovo intervento endoscopico, dalla durata di circa 30 minuti, che con una procedura simile a una puntura permette nel corso dell'endoscopia di iniettare un materiale biocompatibile tra l'esofago e lo stomaco, l'Enteryx, una sostanza liquida che, una volta impiantata, solidifica assumendo l'aspetto di una spugna in grado di ridare tono alla valvola tra esofago e stomaco, prevenendo il reflusso gastroesofageo.

''Tutti i pazienti arruolati nello studio saranno sottoposti a endoscopia - ha spiegato Costamagna - ma solo una metà riceveranno realmente l'impianto della sostanza, potendo così confrontare nel tempo l'efficacia della nuova tecnica endoscopica nei due gruppì'. Il protocollo dello studio prevede delle visite periodiche di follow-up per verificare efficacia e tollerabilità della metodica. Se, nella visita a tre mesi di distanza dall'endoscopia ''registreremo la permanenza dei sintomi della malattia da reflusso nei pazienti che non sono stati trattati con il biopolimero faremo anche a loro l'intervento endoscopico con Enteryx''.

Presso il Policlinico Gemelli questa tecnica endoscopica è già stata sperimentata con uno studio di fattibilità ormai conclusosi. Inoltre uno studio italo-belga, condotto dal professor Jacques Devière dell'ULB di Bruxelles e dallo stesso professor Costamagna, ha dato risultati positivi.
Lo studio multicentrico ha trattato 115 pazienti sparsi tra stati Uniti, Canada e Europa. I dati indicanoche circa 80% dei pazientiinclusi nello studioconstatava un miglioramentodei sintomi e la conseguente riduzione o interruzione della terapia farmacologica. Sei mesi dopo il trattamentola qualitá della vita dei pazienti trattati era equivalente a quella dei pazienti curati con IPP, con una diminuzione significativadella esposizione totale dell`esofago alle secrezioni acide e al numero totale degli episodi di reflusso. É da notare poi che nessuna complicanza grave é stata rivelata tra i pazienti trattati.

Alcuni dati:

80,6% dei pazienti ha mostrato una significativa riduzione nell`utilizzo di IPP. In particolare, 71,4% ha smesso di utilizzare gli IPP
9,2% ha ridotto la dipendenza del 50% o piú
70% dei pazientimostrava entro 6 mesi valori normali di ph e l`87,5% una riduzione di piú del 50% diminuzione del livello di ph e del numero di episodi di reflusso significativo miglioramento degli indici di qulitá della vita (SF-36 QOL)
I primi risultati dello studio condotto dal professor J. Deviére della universitá di Bruxelles (ULB -Erasme) e dal professor G. Costamagna del policlinico Universitario Gemelli di Roma sono incoraggianti. Tutti i 15 pazienti trattati hanno interrotto il trattamento con IPP mentre il 27% (4/15 usavano gli IPP a spot) gli avvenimenti avversi erano limitati e riguardavano dolore retrostenaleper alcuni giorni dopo l`intervento.